Prendo spunto da una visita effettuata in questi giorni, dove una paziente si è rivolta a me per una dieta con la prescrizione medica di dieta per intolleranza alimentare al nichel, perciò ho pensato di chiarire questo discorso e dare indicazioni alimentari generali (che come sempre devono essere personalizzate).

Il Nichel è un metallo simile al ferro, introdotto grazie a molti alimenti che ingeriamo quotidianamente, questi possono contenerlo sia come costituente naturale che come inquinante (terreno in cui è coltivato l’ortaggio), ma come sempre bisogna prestare attenzione a non eccedere nel consumo, ricordarsi inoltre che l’intolleranza al nichel può essere quindi sia da contatto che da ingestione!

È vero che da molto tempo è scoppiata una moda… l’intolleranza alimentare, causa per molti di aumento di peso, gonfiore addominale, malessere, ritenzione di liquidi, mal di testa, eczema e dermatiti (quest’ultima caratteristica comune dell’intolleranza al nichel) ed altre sintomatologie… ma è una moda oppure no? È tutto vero, oppure ci facciamo condizionare? Le più comuni quali sono?

A mio avviso è una moda quando i metodi di diagnosi non sono validi e non riconosciuti, ma soprattutto quando si attribuisce l’aumento di peso ad una intolleranza senza nessun motivo, oppure perché si gonfia la pancia (magari avete mangiato velocemente?!?!?). Perciò a volte si può essere condizionati da ciò che si sente dal vicino, dal parente, dalla tv o da internet, senza affidarsi a persone competenti e metodi riconosciuti. Le intolleranze più comuni e maggiormente rilevate da falsi test, sono al glutine e farinacei, lattosio, lieviti, pomodoro ed infine al nichel.

Vi parlo o meglio scrivo, pensando alla mia esperienza durante le visite in studio: l’intolleranza diventa moda, quando si effettuano test non convalidati scientificamente (test del capello, iride, goccia di sangue ed altri) e quando, pur di non cambiare le proprie abitudini alimentari si attribuisce un malessere ad un singolo alimento assunto, definendosi intollerante ma in realtà potrebbe bastare una corretta e bilanciata alimentazione correggendo le cattive abitudini come per esempio consumare velocemente un pasto e mangiando sano.

Perciò quando ci sono evidenti sintomatologie, dovete effettuare corretti esami diagnostici (così non si potrà più parlare di moda), come il breath test per l’intolleranza al lattosio, oppure esami del sangue venoso tramite prelievo, identificando gli alimenti realmente intolleranti ed iniziare con una dieta bilanciata e personalizzata, escludendo gli alimenti scatenanti le sintomatologie almeno per due mesi, per poi reintrodurli gradualmente e verificarne l’accettabilità da parte dell’organismo.

 

Come accennato inizialmente vi dirò quali alimenti eliminare completamente e quali invece da limitare per chi ha riscontrato l’intolleranza al nichel.

Questa è l’intolleranza che crea maggiori difficoltà quando bisogna creare uno schema alimentare personalizzato, poiché il nichel è contenuto in un gran numero di alimenti, perciò è necessario bilanciare la dieta e non affidarsi al fai-da-te.

Come prima indicazione suggerisco di eliminare tutti i prodotti in scatola od in lattine e preferire alimenti conservati nel vetro (quando non è possibile consumare il prodotto fresco), secondo limitare anche l’uso di pentole in alluminio e preferire il vetro pirex.

Per quanto riguarda gli alimenti, si possono suddividere in diverse classi, in base a quanto nichel contengono, così da distinguere gli alimenti da eliminare completamente e quelli da limitare.

Gli alimenti che contengono grosse quantità di nichel e perciò da EVITARE, sono:

  • pomodori (concentrato di pomodoro)
  • spinaci
  • cavolfiore
  • cereali totalmente integrali, mais
  • cacao e cioccolato
  • nocciole e noci

Alimenti che contengono buone quantità di nichel e perciò da LIMITARE, sono:

  • legumi (ceci, fagioli, fave, lenticchie, piselli, soia, arachidi)
  • asparagi, funghi, carote, fagiolini, broccoli, cipolle
  • riso, avena, grano saraceno, farina integrale
  • the
  • ostriche ed aringhe
  • lievito
  • frutta fresca
  • olio di oliva
  • grassi idrogenati (perciò tutti i prodotti da forno commerciali)
  • caffè

Mentre gli alimenti che si possono mangiare LIBERAMENTE, sono:

  • pasta raffinata, patate (senza buccia)
  • latte e derivati
  • carni bianche e rosse
  • pesce
  • uova
  • banana, mele, pesche.

Tutte queste indicazioni devono essere personalizzate, vista la difficoltà nel seguire una dieta priva di nichel, perché per alcuni di voi il consumo per esempio di spinaci può causare importanti e fastidiose reazioni mentre ad altri di voi no!

Giuliano Ubezio

#atavolacondoc